Faugères, il vino del Sud di Arielle Demets

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Confesso che non conoscevo questa cantina, che ho scoperto grazie al giornalista francese Pierre Citerne, che ringrazio. Si tratta di una piccola azienda che si regge interamente sulle spalle di Arielle Demets, tornata nel 2003 nella regione natale da una esperienza in Oregon. La sua prima bottiglia di Faugères vede la luce nel 2007, nel 2017 il passaggio alla certificazione biologica e la nascita di nuove etichette di ispirazione naturale.

In Tempus è la cuvée di punta ed è composta da syrah. Grenache, carignan e mourvèdre. Le rese sono molto basse, 20 ettolitri ad ettaro, le macerazioni lunghe, da venti a venticinque giorni. Il vino passa un anno in barriques usate di provenienza borgognona. Il Faugères che ne risulta ha un colore scurissimo, e un naso che a tratti ricorda uno Jerez a base di pedro ximenèz. Accanto alla confettura di mirtilli ci sono i datteri, i fichi al cioccolato, il pepe della syrah.

Siamo decisamente in una zona del sud, non c’è margine di errore. Morbido e caldo, ha una certa freschezza anche se non è tra le cose più fini che si possano incontrare. C’è tanto pepe bianco, cuoio, menta, la larghezza prevale, il vino occupa il palato e si regala vellutato e ricco di calore. Nel complesso piacevole anche se piuttosto tannico.

Faugères In Tempus Domaine Les Fusionels 2012 Arielle Demets
(85/100)

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