Cos Labory 1996 e la classicità bordolese

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La ’96 è una annata che si può bere senza fretta. Il Saint-Estèphe ’96 di Château Cos Labory per certi versi mi ricorda i classici Bordeaux degli anni ’60 per la sua classe e distinzione. Non è insomma vittima degli eccessi parkeriani degli anni ’90 che affliggono molti suoi colleghi. Lo si capisce dai vaghi cenni di erba e peperone del naso, che si intersecano con la frutta sotto spirito, i mirtilli, il minerale, grafite in particolare, e le spezie dolci. Non è per nulla muscolare o legnoso, pur confermandosi un vino dal profilo moderno. Il tannino è soffice e leggero, appena accennato nel finale. La lunghezza è buona ma non da capogiro, nulla di esuberante, non è una bottiglia che si vuol far notare, ma costituisce un valore sicuro e si trova a prezzi ancora ragionevoli. Non siamo davvero lontani da un Bordeaux d’antan.

Saint-Estèphe Grand Cru Classé 1996 Château Cos Labory
(92/100)

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