Bianco Rugoli, che chiede la tranquillità

rugoli_400

I vini di Davide Spillare sono tra i più affascinanti che si possano trovare tra Soave e Gambellara, le ultime annate confermano la costante crescita di questo produttore che ormai è un classico. Nel caso del 2009 che ho bevuto, il colore tradisce un macerazione di qualche giorno sulle bucce. Non ha un inizio tra i più facili, è marcato infatti da note organiche e umorali, ma senza avvicinarsi a sentori ossidativi.

Anche in questo caso la pazienza premia. C’è voluto un giorno intero perché arrivi il frutto ed allora il vino ha iniziato a rivelarsi. Si accavallano note più fruttate di pesca matura accanto a sentori meno comuni come il muschio bagnato, le foglie e il fegato. Subito arriva una acidità importante assieme a sentori salini. L’impressione acidula di stempera e si fa più rotondo, forse non è semplicissimo capire che è una garganega, ma è indubbio che il lato minerale si percepisce per i suoi aspetti vulcanici.

Non è un vino tranquillo, continua a cambiare nel calice e va assaggiato con tranquillità per cogliere questi aspetti cangianti. Ha carattere e spinge senza sosta.

Garganega del Veneto Bianco Rugoli 2009 Davide Spillare
(90/100)

In questo articolo