Angiolino Maule e il Recioto del ’92

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Quando uscì, dopo un lungo affinamento, il Recioto di Gambellara 1992 di Angiolino Maule fece molto scalpore. Questo vino mi ha sempre affascinato per la sua originalità, ma anche per la sua ostentata appartenenza alla tradizione, pur essendo per certi versi iconoclasta. Ricordiamo la grande tradizione del Recioto di Gambellara, vino di straordinario impatto, scomparso per molti decenni e rilanciato non senza contraddizioni da un manipolo di produttori.

Oggi è quasi color del mogano e rimanda ad uno Jerez oloroso. Naso strepitoso che ha perso l’esuberanza dei primi anni diventando estremamente complesso e stratificato. Difficile fare l’elenco dei profumi: frutta secca, legno nobile, cedro, incenso, cenere, mare. Fa pensare più a un liquido secco che dolce. Al palato invece è la parte più dolce che esce, con un finale ossidativo e tannico di rara eleganza. Dattero, albicocca, spezie, un insieme crepuscolare, infinito e affettuoso. In questo suo aspetto ossidativo mi fa pensare ad un vin santo d’antan. A mio avviso una strada che più produttori dovrebbero percorrere, in fin dei conti si tratta di vino d’eccezione che andrebbe riscoperto.

Gambellara Recioto 1992 La Biancara Angiolino Maule
(98/100)

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