Un asteroide sta per colpire i dinosauri del vino

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Non lo so se l’estinzione dei dinosauri sia avvenuta per le conseguenze dell’impatto di un enorme asteroide sul pianeta. Però, come fossimo in un cartone animato, me li immagino quei bestioni che guardano quella strana cosa luminosa che scende veloce. Non si capacitano. E muoiono. Solo alcuni degli esseri che si erano evoluti riuscirono a resistere.
Ecco, non so se quella cosa abbagliante che c’è nel cielo del vino italiano sia l’asteroide che li ucciderà quasi tutti, lasciando salvo solo chi si è evoluto (o chi ha avuto fortuna, ma mica si può confidare solo in quella), però un asteroide credo stia già puntando dritto dritto sulle denominazioni di origine e sui relativi consorzi di tutela. I quali, nella maggioranza dei casi, sembra stiano a guardare.
L’ho già detto e lo ripeto: la nascita delle denominazioni del super Prosecco e del super Pinot Grigio delle Venezie (mezzo miliardo di bottiglie la prima, probabilmente 240 milioni l’altra già con la prima uscita) è destinata a spazzare via tante di quelle che si ritenevano certezze nel giovanissimo mondo del vino italiano. Giovanissimo, perché, diciamocelo chiaro, siamo nati a partire dal 1986, appena trent’anni fa, quando ci fu lo scandalo del metanolo, che ci costrinse già allora a evolverci, e siamo ancora nella nostra pubertà, neppure nell’adolescenza. Il futuro è tutto da definire, ma i tempi delle scelte stanno arrivando velocissimi.
Il cambiamento di passo lo impongono proprio le due mega denominazioni nordestine perché sono destinate ad avere – come si usa dire da parte di chi mastica economia – effetti sistemici, e già hanno incominciato ad averli: le bollicine “tendono” al prezzo del Prosecco, ormai, negli scambi all’ingrosso, e le doc bianchiste più grosse sono in affanno, non essendo chiari i tempi dell’uscita sul mercato del nuovo Pinot Grigio. Saranno e già in parte sono loro a imporre le regole del gioco per il vino italiano. Per reggere all’urto oggi hai solo due vie davanti: o raggiungi dimensioni molto grandi, o ti specializzi. Tertium non datur, la terza strada non la vedo.
Come le raggiungi, quelle dimensioni o quelle specializzazioni? Le raggiungi facendo delle scelte, anche difficili, anche dolorose. Ingoiando rospi. Ma è meglio ingoiare un rospo che morire, non credete?
A che rospi alludo? Al campanilismo ottuso, per esempio, che è tanto presente, alle pastette di bassa politica. Ma per ora mi fermo qui.


3 comments

  1. riccardo viscardi

    beh quando inizia ad essere interessante ti fermi?

  2. Angelo Peretti

    Angelo Peretti

    Creo un po’ di suspense, Riccardo.

  3. graziano

    troppi galli in un pollaio

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