Ci siamo dati da fare all’inverosimile affinché la Battivelli cartoleria olistica avesse una nuova identità. Monta, smonta, rimonta, sposta, vernicia, pulisci, lava, lucida e via così. Giornate interminabili senza una pausa se non la fisiologica pipì e poco altro, sostenuti da una barretta e da una bibita energetica. La sera a casa si dormiva in piedi. Cena e sotto le coperte, nient’altro. Il 21 marzo 2021 è domenica. Dormiamo fino a tardi e facciamo una bella colazione. Prendo per mano Ivan e gli dico: “Dai, torniamo a letto, che arriva oggi“. Il 10 aprile, al primo giorno di ritardo, il test di gravidanza è positivo. Sono talmente incredula che ipotizzo un falso positivo per menopausa. Passiamo la giornata a guardarci come dopo una sbornia. Siamo ubriachi di non so che. Compriamo un test digitale più attendibile. Sono incinta. Siamo ubriachi e sappiamo perché. Questo stato di ebbrezza ci accompagna per almeno un mesetto. “Ma te ci credi“? – “Io no” – “Nemmeno io” – “Ah bene” è il dialogo più frequente corredato da facce ebeti. Gli effetti collaterali di un’elevata dose di gioia.