Il rosé degli Annibali

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Pare che li abbiano chiamati così, gli Annibali, o meglio, visto che son francesi, les Annibals, perché non si fermavano davanti a nessuna difficoltà. Come Annibale, che portò gli elefanti sulle Alpi. Per questo l’azenda ha preso il nome di Château des Annibals. Adesso in etichetta rivendicano la loro adesione ai canoni biologici e l’appartenenza alla federazione transalpina dei Vigneron Indépendant.
Sono in Provenza. Hanno una trentina di ettari a ovest di Brignoles. Fanno vini dell’appellation Coteaux Varois en Provence e dei Vins de Pays du Var. Io ho assaggiato – pardon, bevuto – il loro rosé, consigliatomi da un enotecaro di Villefranche-sur-Saône. Ed è un rosé di carattere, quello del Château des Annibals. Fatto con uve di cinsaut, grenache e rolle. Teso, freschissimo, a tratti perfino salato, con un lungo e gradevolissimo finale amarognolo di mandorla. Secchissimo. Ah, e il colore è quello, in tonalità chiara, della buccia di cipolla.
Coteaux Varois en Provence 2015 Château des Annibals
(88/100)

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