Il Prosecco Rosé è già riuscito ad ottenere, o quanto meno ad accelerare, un risultato che reputo straordinario, e sul quale anch’io, nel mio piccolo, ho investito e creduto parecchio, ossia la destagionalizzazione del bere rosa. Mai come in questo strano dicembre del 2020 ho visto i vini rosa protagonisti sui social, qualcosa di impensabile solo una manciata di anni fa. L’uscita del Prosecco Rosé avvenuta ad ottobre, e quindi ben oltre l’estate, ha accentuato l’attenzione per il vino rosa nel periodo solitamente meno popolare dell’anno, il tardo autunno e l’inverno. Ne sta traendo vantaggio un po’ tutto il mondo rosatista italiano, come speravo e anzi come ero pressoché sicuro che potesse accadere (e l’ho scritto più volte che il Prosecco Rosé avrebbe fatto da apripista ai vini rosa italiani qui da noi e anche nel mondo). Il vino rosa è un vino, e si può bere per dodici mesi l’anno come qualunque altro vino. L’unica attenzione è quella alla temperatura, visto che per un vino rosa “fermo” la consiglio un po’ più alta (direi “di cantina”) quando fuori fa freddo.
E adesso? Be’, adesso noi italiani andremo in giro per il mondo a insidiare il rosé dei francesi. Perché rispetto a loro abbiamo uno strumento in più, un rosé popolare con le bollicine, e non è un vantaggio da dopo per convincere la gente a provare il vino rosa italiano.
Dario
Finalmente! Che bella notizia! Anche io sto notando la gente stia apprezzando il rosé anche in inverno!
2021 sará un grande anno!
Precisi come sempre I tuoi articoli. Grazie!