Olte Longhe, quando il Bardolino sa di Fleurie

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L’Olte Longhe di Casaretti è un Bardolino esemplare, da far sentire a chi pensa che il Bardolino sia solamente un vino da bere fresco, d’estate e in riva al lago. Da tempo diciamo che, senza rinnegare la sua vocazione di vino leggero, riesce ad esprimere un grande carattere dopo almeno cinque-sei anni di cantina, almeno per le versioni migliori. Il vantaggio è che ci si può mettere qualche bottiglia da parte e goderla senza dover attendere venti anni. Credo sia una cosa non da poco, visto che ormai pochi hanno lo spazio e la voglia di accumulare bottiglie costose che poi non riusciranno mai a stappare.

Questo 2015 inizia appena a dare segnali di evoluzione. Ha un naso bellissimo di ciliegia in confettura, lampone, spezie fresche. L’insieme è croccante e balsamico, fa insomma venire voglia di berlo ed è un gran complimento per qualsiasi vino. Il paragone è un po’ scontato, ma non posso fare a meno di pensare a un Fleurie per la sua lievità floreale. Non eccede nel peso o nell’alcol, pur senza mancare di materia e lunghezza. Speziato e fruttato il finale, leggermente rotondo. L’impressione è di una grande libertà espressiva, non lontana da certi vini naturali, ma senza averne i limiti che talvolta conosciamo.

Bardolino Classico Olte Longhe 2105 Casaretti
(92/100)

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