Il meraviglioso lato B del Salone del Gusto

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Vi scrivo dal Salone. Anche per quest’anno sono di là, cioè dietro il banchetto dei produttori di Monte Veronese, prodotto con latte di malga Presidio Slow Food. E questo è un grosso privilegio perché essere un Presidio è il massimo che puoi essere.
L’energia positiva che si respira negli eventi di Slow Food è pazzesca. Saranno i contadini o gli artigiani a cui brillano gli occhi e magari ti parlano nel loro dialetto. Saranno le persone stupende ed educatissime che ascoltano con attenzione tutta la tua storia parola per parola e tanti ne sanno quanto te o anche di più. Saranno i compratori di tutto il mondo presenti rigorosamente senza cravatta. Saranno i balli popolari e le canzoni. Saranno le cose buone che ci sono o il Cannonau direttamente da tanica che ti offre il tuo vicino sardo. Fatto sta che tutta questa roba ti ricarica per mesi anche se stai in piedi per dodici ore.
Ma guai a sbagliare perchè, questo capita solo al salone del Gusto o al Cheese di Brà, non sai chi ti sta passando davanti. La gente non ha il pass attaccato al collo, l’entrata è libera, e quindi uno fa quello che vuole, arriva, va via e sbriga le sue faccende. È incredibilmente bello e brutto allo stesso tempo. Puoi avere davanti la signora Maria oppure il compratore della nota catena di prodotti italiani nel mondo a cui interessa il tuo prodotto e assolutamente lo vuole. Insomma un gran casino, ma se ci pensate bene anche una cosa meravigliosa. Per un po’ di giorni tutti sono allo stesso livello. Perché è giusto che il cibo sia di tutti.
Un caro saluto da Torino.

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