Champagne, le cuvée di Tarlant

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Ho avuto modo di assaggiare alcune cuvée di Tarlant, una piccola maison di Champagne che si sta avvicinando a grandi passi ai vertici della regione. Fu tra gli antesignani del dosaggio zero e i vini continuano a percorrere la strada tracciata. Qui di seguito le mie impressioni.

L’Aérienne Champagne Brut Nature 2004. Colore intenso con una piccola evoluzione. Minerale, spezie, tabacco, sentori autunnali che lo collocano accanto a una cucina di sostanza. Serio, salino, ricco e vivo, lontano dal cliché dello Champagne da aperitivo. Finale di caramella e con molta acidità. (92/100)

La Lutétienne Champagne Brut Nature 2005. Prende nome dal suolo omonimo che è nel villaggio di Oeuilly. Vigne esposte a sud su terreno molto irto, 80% di chardonnay completato da pinot noir. Quindici anni di affinamento, sboccato nel 2021. Ancora un vino particolare, aromi di soia, torba, mare. Il frutto ha lasciato il posto a sentori più complessi ed evoluti. La materia ha maturità e il sale lo avvicina a ricordi netti di umami. Finale quasi tannico. Non per tutti. Con cucina asiatica. (91/100)

L’Éticellante Champagne Brut Nature 2002. Il vino è rimasto sui lieviti e ogni anno vengono sboccate poche bottiglie, tra cinquecento e mille. Il resto rimane intatto. Blend di chardonnay per la metà, 36% di pinot nero e 14% di meunier. Per non smentirsi è ancora un vino di carattere, quasi scontroso. Il gesso è il tratto dominante, accanto a fieno secco e ancora la nota salina che lo conduce verso l’umami. Alla beva è solare, salino, lungo e profondo. Ha una dimensione tutta sua e il pregio di restare elegante nonostante l’esuberanza. (95/100)

La Vigne d’Antan Champagne Brut Nature 2004. Una vigna di chardonnay non innestata, rinnovata negli anni ’50. Viene prodotto nella località Les Sables e il nome spiega molto. Naso che sa di nocciola e fiori, poi agrumi e spezie. Palato bellissimo e fornisce una visione personale dello chardonnay. Riesce ad essere profondo e verticale nonostante una ampiezza ragguardevole e una maturità rara. Inizia vivace e nervoso per terminare su un frutto dolce. (97/100)