Se volete uno champagne in grado di sconvolgere le idee più comuni, eccovi serviti. Lo produce un allievo di Anselme Selosse, molto ambizioso e sicuramente ricco di idee. Le uve arrivano da una parcella di pinot noir di oltre cinquant’anni di età (molto per lo Champagne) con rese molto basse di 45 ettolitri per ettaro. Sono pochissime bottiglie contese da qualche raro appassionato. Com’è questo vino? Fine, speziato, minerale, sapido. Grasso, ricco e tagliente per l’acidità al tempo stesso. Una ossidazione che lo rende quasi barocco. Enorme lunghezza e una bottiglia dalla personalità unica. Ultimo appunto: è una bottiglia che riesce particolarmente bene nelle annate in apparenza negative, vedi il caso del 2003.
Champagne Extra-Brut Orizeaux 2003 Chartogne-Taillet
3+ faccini 🙂 🙂 🙂
2 comments
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Alberto Tonello
Preso nel suo complesso e con tutti i limiti dell’affermazione, credo sia il produttore di champagne che mi ha maggiormente sorpreso, coinvolto e affascinato. Il Fidel è un’esperienza che auguro a tutti, per avere un metro di confronto che aiuta a capire molte cose. Poi si può tornare a bere altre buone bolle… ma con una consapevolezza in più.
Alberto Tonello
Nella fretta ho mescolato le bolle, ma chiedo ad Angelo di lasciare lo stesso il contributo perché se Selosse è un grande Bertrand Gautherot creatore di Vouette et Sorbée l’è so cugin e Fidele una pietra miliare da assaggiare…ancuoggi son proprio fuso, serve bere qualche bolla in più e lavorare qualche ora in meno 🙂