Ma voi quando decidete di stappare una bottiglia di vino rosato, lo volete di quelli facili da bere, che insomma vanno bene anche per chi è alle prime armi, oppure lo scegliete fra i rosé più seri, da esperti, o preferite invece andare decisamente nella direzione del “famolo strano”?
Bene, a qualunque delle tre categorie di bevitori di rosé apparteniate, sappiate che la regola fondamentale è questa: il rosé deve essere secco, secchissimo. Altrimenti non assolve alla sua missione, che è quella, insieme, di rinfrescare, di dissetare e di stimolare il palato.
Ehi, non lo dico mica io, anche se condivido in pieno. Lo dice il Los Angeles Times. Con un articolo di Patrick Comiskey dal titolo “A rosé wine primer for beginners, experts and weirdos“, che è come dire “Il manuale di base sul rosé per principianti, esperti e gente che cerca cose strane”.
Si legge dunque che la prima categoria, quella dei beginners, cerca (ovviamente) delle bottiglie con le quali si va sul sicuro, da prendere e tracannare, vini generosi e rassicuranti. Gli esperti invece vorranno magari qualcosa di più impegnativo, ma anche più difficile da interpretare e comunque di serio. Invece i weirdos, quelli che adorano le cose fuori dagli schemi, be’, si orienteranno verso dei vini rosati iconoclasti, sperimentali, bizzarri, alcuni tradizionali, altri no.
Così dice il Los Angeles Times. Che poi, sentiti alcuni enotecari, propone una serie di suggerimenti in rosa per le tre categorie, e son tutti rosé del 2015. Riporto la lista qui di seguito, con l’amara sottolineatura che comunque non c’è traccia dell’Italia.
Ah, un’altra cosa: l’ultimo della lista dei vini da “famolo strano” è uno dei miei vini rosati preferiti in assoluto, il Tibouren Rosé di Clos Cibonne, che sta in Provenza.
Rosé per Beginners
Côte Mas Aurore Sud de France (Francia)
Domaine de Fenouillet Ventoux (Francia)
Chateau Mourgues du Gres Costieres de Nimes Fleur d’Eglantine (Francia)
Domaine de Sulauze Aix-en-Provence Pomponette (Francia)
Domaine Fontsainte Corbieres Gris de Gris (Francia)
Rosé per Experts
Thibaud Boudignon Anjou Rosé (Francia)
Chateau Val D’Arenc Bandol (Francia)
Schafer Fröhlich Blanc des Noirs Trocken (Germania)
Arnot-Roberts Lake County Rosé of Touriga Nacional (Stati Uniti)
Domaine de Marquiliani Le Rosé de Pauline Vin de Corse (Francia)
Rosé per Weirdos
Finca Jakue Getariako Txakolina Rosado (Spagna)
La Clarine Farm 2014 Sierra Foothills Alors (Stati Uniti)
J. Brix Santa Maria Valley Nomine Amoris Pinot Gris (Stati Uniti)
Clos Cibonne Tibouren Rosé (Francia).
1 comment
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Andrea Tibaldi
Ammetto di non averli capiti ancora a fondo, i rosè… Ovvero quando li assaggio, raramente mi viene da comprarli. E mi dispiace. Qualche Bandol mi ricordo essere molto buono, ma anche troppo caro.
Immagino che uno dei rosè che mi ha colpito ultimamente non rientri nella categoria “supersecchi”: il rosè di Cà Lojera, 14 gradi e rotti, da uve surmature di Cabernet.