Vinschgau – Val Venosta. Continuo con questa valle la mia impressione sui vini sudtirolesi assaggiato a Vinea Tirolensis. È fin troppo facile dire che il riesling la fa da padrone in questi territori di montagna. Quest’uva sembra aver trovato un suo luogo di elezione, anche se rimangono talvolta margini di miglioramento. Un po’ più di libertà stilistica non farebbe male, ma, si fa per dire, accontentiamoci di quello che già oggi riusciamo ad assaggiare.
Ecco di seguito i vini che ho provato. L’elenco è per cantine.
Köfelgut
Weissburgunder 2013. Tecnico e piuttosto semplice. La bocca fatica a distendersi. 1- faccini
Riesling 2013. Qui si cambia decisamente. Interessante con note di idrocarburo e molta finezza. Uno dei pochi riesling che ci fa “immaginare” la Germania. Verde e nervoso, minerale e floreale con un finale affilato come una lama. Non cerca la potenza. 3 faccini
Blauburgunder 2009. Vinificato in solo acciaio. Ciliegia matura, fumé, ottima pulizia. Sembra in realtà più una schiava che un pinot nero, ma forse è l’effetto terroir. Ne guadagna la facilità di beva che ce lo rende simpatico e contagioso. Bel vinino. 2+ faccini
Blauburgunder 2007. Qui il vino matura per tre anni in botti di rovere. Torna la nota fumé, accanto a cuoio e spezie. Il legno si sente molto poco. Il palato è dominato da una decisa acidità e esibisce una discreta complessità. 1 faccino e mezzo
Unterortl
Müller Thurgau 2013. Varietale e abbastanza semplice. Note di salvia ed erba luigia, finisce agrumato. 2- faccini
Weissburgunder Castel Juval 2013. Fine e delicato, non preme sulla concentrazione. Bel finale agrumato. 2 faccini
Riesling Castel Juval 2013. Aromi di kiwi, mela verde e erbe. Al momento non ha la complessità dei migliori, serve tempo. Però si fa bere. 2+ faccini
Riesling Windbichel-Castel Juval 2012. Selezione dei migliori grappoli di un cru aziendale, prodotto dal 2004. Ha già una bella mineralità, profuma di buccia di pesca. Complessità superiore, finale gradevolmente amarognolo e tutto in finezza. Gran bel vino! 3 faccini
Blauburgunder Castel Juval 2012. Per 40% maturato in botte grande e il resto in barrique non nuove. Difficile, scheletrico e vegetale, manca di profondità e finisce su tannini molto rigidi. 1 faccino
Falkenstein
Riesling 2013. Chiuso all’olfatto, si riscatta al palato, sottile e deciso nell’allungo. L’impressione è che serva ancora molto tempo per sistemarsi, ma che abbia le carte in regola per diventare grande tra 5 o 6 anni. Io ci scommetto. 3 faccini
Weissburgunder 2013. Fieno ed erbe, nervoso. Abbastanza perfettino ed educato, gli manca estro. Alla fine risulta prevedibile. 1 faccino e mezzo
Sauvignon 2013. Non ci si può sbagliare. Ortica, erbe, foglia pomodoro. Anche se, come gran parte dei sauvignon italici (se non quasi tutti) è varietale, ha una materia prima di tutto rispetto e finisce con eleganza. 2- faccini