In piena notte, in pieno sonno, in piena attività onirica, riesco a mugolare per il freddo. Il lenzuolo non è sufficiente per proteggermi dall’aria fresca che arriva dal mare, attraversando i pini. Emetto un mugolio o un mugugno, qualcosa tipo “mmm” “umm” poche lettere e molto disappunto. E mi avvolticciolo dalla mia parte con le ginocchia in bocca. È lì che vivo la magia! Perché lui sente, eppure dorme, russa, chiacchiericcia nel sonno, eppure sente! Si srotola dal suo lenzuolo e dal suo stare, mi si avvicina, definisce il contorno del mio corpo con il suo, riesce a incastrare un braccio sotto al cuscino, l’altro sulla parte di me ormai semi congelata, la sua gamba sulle mie gambe, e mi stringe in un calore che mi rianima all’istante. E quel brivido torna sorriso. E il sonno è migliore. E questo è un dono. Sono grata, sono amata.