Un contributo al mio piacere

lugana

A quanto pare sto invecchiando e me ne rallegro, se la vecchiaia è quella fase della vita che ti avvicina al tuo vero essere, interiore, e ti regala un capello bianco ogni gradino di consapevolezza conquistato. Amo i miei capelli bianchi, impreziosiscono il mio volto e brillano al sole. Conto vent’anni da quando ho messo un piede in vigna e il naso sopra al vino. Anni trascorsi a studiare, leggere, scrivere e cercare me. Ora sono soddisfatta e non perché io sia arrivata, anzi! Ho raggiunto il mio obiettivo e da qui proseguo il mio cammino, con una vita che si presenta nuova e tutta da scoprire, precisamente vivendo nel qui e ora. Tutto ‘sto chiacchiericcio per dire che sono stufa di sezionare il vino e descriverlo a compartimenti stagni. Non dirò niente sulle caratteristiche olfattive. Il vino per me è frutto dell’interazione tra l’uomo e la vite ed è in evoluzione proprio come l’uomo, e la vite. Il vino è un contributo al mio piacere e un tributo al mio essere. Voglio onorarlo. Sono rimasta sorpresa dalla degustazione della Lugana Riserva, positivamente sorpresa. Nel calice ho trovato vita e vitalità. 12 Lugana di aziende diverse si esprimono in 12 modi diversi e questo per me è grandioso! Probabilmente sarà difficile il compito di chi deve spiegare il Lugana al consumatore senza esperienza, ma io impazzisco di gioia quando sento profumo di libertà e, nel calice, questi Lugana erano liberi nelle loro manifestazioni di profumi e di espressione di terreno, vigneto, clima, lavoro dell’uomo, cantina e tempo trascorso ad evolvere. Eccetera. Piacevoli, con una forte capacità di evoluzione nel tempo. Un particolare che mi ha fatto sorridere è stato sentire profumo di popcorn nel Lugana Riserva Menasasso 2012 di Selva Capuzza. Forse voleva darmi il suo contributo personale.