Ad Hauner si deve il rilancio della malvasia a Salina, celebre la versione passita. I vigneti si trovano affacciati al mare, con una discreta presenza e ovviamente su suolo totalmente vulcanico. Il vino di cui voglio parlarvi è però il frutto della vinificazione in secco di altre uve siciliane, in particolare inzolia, catarratto, grillo e grecanico.
Si annuncia con un colore dorato intenso, un naso che non ti sbagli e che parla di miele di zagara, di fiori e di finocchietto selvatico. Siamo decisamente nelle Eolie. Complesso, grasso, ricco, ma con equilibrio, non ha una grande acidità e il suo equilibrio lo trova grazie alla luminosa aromaticità sudista. In finale si affacciano delle belle venature fumé e selvatiche che ricordano la resina.
Salina Bianco Carlo Hauner 2017 Hauner
(90/100)