Il Salina Carlo Hauner, che sa di miele e finocchietto

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Ad Hauner si deve il rilancio della malvasia a Salina, celebre la versione passita. I vigneti si trovano affacciati al mare, con una discreta presenza e ovviamente su suolo totalmente vulcanico. Il vino di cui voglio parlarvi è però il frutto della vinificazione in secco di altre uve siciliane, in particolare inzolia, catarratto, grillo e grecanico.

Si annuncia con un colore dorato intenso, un naso che non ti sbagli e che parla di miele di zagara, di fiori e di finocchietto selvatico. Siamo decisamente nelle Eolie. Complesso, grasso, ricco, ma con equilibrio, non ha una grande acidità e il suo equilibrio lo trova grazie alla luminosa aromaticità sudista. In finale si affacciano delle belle venature fumé e selvatiche che ricordano la resina.

Salina Bianco Carlo Hauner 2017 Hauner
(90/100)

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