Non ho una particolare predilezione per il Pinot Gris alsaziano, ma stavolta farò una eccezione per questo vino di grande personalità. Il Clos da cui proviene si trova a sud del villaggio di Rouffach e fu offerto al convento di Saint Landelin nel secolo VIII. Già allora nell’atto di cessione si menzionava che le vigne erano tra le migliori di tutta l’Alsazia. Questo per dire quanta storia ci sia dietro l’organizzazione dei cru in Alsazia, ma potrei aggiungere anche in Borgogna. Appartiene alla famiglia Muré dal 1935. Il suolo è particolarmente complesso, un sottosuolo di calcare ed arenaria, su cui posa un suolo argillo-calcareo ricco di pietre. Vista la pendenza i vigneti sono terrazzati.
Potrei definire il vino barocco ma con brio. Il naso è esotico, maturo, si sentono il mango, la marmellata di arance amare, la frutta secca e il miele. Alla beva il supporto zuccherino è evidente, la differenza la crea una acidità quasi sferzante che riesce a bilanciare perfettamente la parte più morbida. Il finale è lunghissimo e il vino sembra poter sfidare il tempo. Godibilissimo già oggi, non sarà facile lasciarlo a lungo in cantina.
Alsace Grand Cru Vorbourg Pinot Gris Clos Saint Landelin 2016 Réné Muré
(92/100)