“Allora, facciamo un po’ di colore”? Chiede Moreno ogni volta che mi presento nel mio salone dei miracoli. “Lo dici perché sei invidioso”, rispondo ogni volta alla sua provocazione, “perché io ce li ho ancora, i capelli”. Ridiamo sempre per le solite battute ma la domanda non è scontata visto che colorarsi i capelli per coprire quelli bianchi è prassi ormai consolidata. Non so cosa farò domani ma so che oggi mi va bene così. Quando abitavo in campagna, mi appollaiavo sugli alberi a godermi il vento in faccia. Proteggevo la pelle del viso con tanta crema idratante e ne mettevo anche la sera, prima di andare a letto. Lo faccio ancora. Molte persone a me care hanno tentato, negli anni, di insegnarmi a truccarmi, ma senza successo. Un filo di matita sugli occhi, un passaggio di mascara e questo è tutto. A volte un rossetto. Mi sono sempre sentita figlia dell’aria, dell’acqua, del fuoco e della terra. Senza orpelli è il mio stile. Nuda, il top. E ora che nello specchio si affacciano questi fili d’argento, un po’ bianchi e un po’ grigi ma, principalmente, d’argento, io mi piaccio un sacco! Perché quella che vedo nello specchio è l’opera più bella che abbia mai creato. Vedo l’essenza, la consapevolezza, lo scorrere del tempo, le fatiche, le gioie, il sole, il freddo, il lavoro all’aperto mentre scendeva la neve, le ore trascorse sui libri, la caparbietà, l’onestà, l’etica e la fanciullezza. Ebbene sì. L’argento fra i capelli e negli occhi la genuinità della bambina che ho preso per mano e amato. Voglio vederli tutti, i miei capelli naturali!