Il fascino della Cuvée Aupilhac

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L’avventura di uno dei produttori più celebrati del Languedoc, Sylvain Fadat, è nata su un terreno di oltre tredici ettari dal suolo argillo-marnoso-calcareo, dove, con la moglie Desirée, ha creato il Domaine d’Aupilhac, contribuendo (assieme a pochi altri, come ad esempio Olivier Jullien) alla piccola rivoluzione che ha cambiato il volto di una regione dal passato poco glorioso.

Il Montpeyroux Cuvée Aupilhac è l’etichetta più emblematica, quella che più ricorda il sud della Francia per gli aspetti legati alle note di garrigue e di frutta matura. Con in più una grande freschezza che gli deriva da una agricoltura molto attenta e da vinificazioni condotte con grande perizia.

È un vino che regala soddisfazioni già da subito, ma è capace anche di sorprendere dopo dieci o quindici anni di cantina. Parte della sua originalità arriva dalla scelta di privilegiare la mourvèdre, completata da quasi un terzo di carignan, seguito da syrah, grenache e cinsault. L’affinamento vede l’uso di legno di varie dimensioni, mai nuovo, e si protrae per ben trenta mesi.

L’annata 2020 da subito fa capire che si parte da una vendemmia molto matura. Accanto al lampone si sente anche una bella violetta, probabilmente eredità della quota di syrah. La complessità si sta formando, con note di buccia d’arancio, erbe aromatiche e un pizzico di volatile in sottofondo. Ha molta freschezza e sfuma su ricordi di ruggine e cannella.Un vino a cui è difficile resitere, ma che guadagnerà molto da una sosta di almeno quattro-cinque anni in cantina.

Montpeyroux Cuvée Aupilhac 2020 Domaine D’Aupilhac
(90/100)

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