Borgogna, comprate ora tutto quel che trovate

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Durante una delle cene dei Grands Jours de Bourgogne, un importante négociant mi ha confermato che nei prossimi anni assisteremo ad aumenti vertiginosi dei prezzi dei vini di Borgogna. Ha testualmente detto che, anche se i prezzi sono già saliti, non abbiamo ancora visto niente. Quindi il consiglio è di acquistare tutto quello che trovate se ha un prezzo accettabile, perché le prossime annate saranno difficilmente accessibili.

Ciò premesso, vediamo come sono andate le ultime due annate borgognone uscite sul mercato, ossia la 2021 e la 2020.

Relativamente all’annata 2021, qualcuno, parlando della qualità dei vini, lo definisce un ritorno al classico. Il riferimento è soprattutto dovuto a delle maturità meno spinte, che hanno prodotto vini più equilibrati, con buone aromaticità e una freschezza che da qualche anno si era in parte persa. Il grosso problema è quello dei volumi, in calo pesante rispetto ad un anno normale. È fin troppo facile immaginare che avremo ancora più difficoltà a reperire i vini, e che i prezzi saliranno, e non di poco. Come sempre, anche nel 2021 la regione ha visto forti diversità da un vigneto all’altro. Il pinot nero ha meno sofferto dello chardonnay perché ha una maturità più lenta e questo ha evitato che fosse colpito nel momento peggiore. In alcune zone i bianchi hanno perso da 60 a 80% in quantità, in particolare a Chablis e nel Mâconnais. Il gelo ha fatto i danni più rilevanti in aprile, ma alcune zone hanno anche conosciuto episodi di grandine e non hanno prodotto nemmeno un grappolo.

Se il 2021 si può definire classico, il 2020 è stato definito singolare. Innanzitutto per il contesto inedito della crisi generata dal Covid, e poi perché si tratta di una delle annate più precoci della storia. Ogni fase della vigna è stata anticipata. La vendemmia ha si è svolta circa tre settimane prima della media, iniziando il 12 agosto nel Mâconnais. Il grande problema è stato quello della siccità più che non quello delle temperature. Molte vigne hanno sofferto di stress idrico e gli acini si sono seccati. Le vigne hanno reagito in modo molto eterogeneo, in alcuni casi hanno prodotto dei grappoli di qualità, in altri siamo di fronte a vini di struttura e molto alcolici. Non proprio quello che gli appassionati di Borgogna si attendono. La differenza la fanno l’età delle vigne, la mano del produttore e la capacità di vendemmiare al momento giusto. Questi dettagli separano i vini più equilibrati da altri invece squilibrati sul piano dell’alcol e della struttura. Se i bianchi hanno un buon equilibrio, i rossi hanno dei colori di intensità quasi sconosciuta per la ricchezza in antociani. Qualche vino arrivare a ricordare la syrah! I migliori associano struttura a freschezza ma andranno attesi a lungo.