Il vino rosso, il listàn negro e il cordón trenzado

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Non sono mai stato sull’isola di Tenerife, non conosco le varietà di vite che ci si coltivano e non avevo mai avuto modo prima di berne un vino. Però mi sono imbattutto in un vino di Tenerife che mi ha incuriosito, l’ho acquistato e sono molto contento di aver fatto l’acquisto. Il vino è il Las Suertes, nome della parcella da cui provengono le uve. È tratto da vigne vecchie di listàn negro, varietà che mi era del tutto sconosciuta, coltivata in regime biologico con l’antico sistema del cordón trenzado, che prevede che i tralci di più anni vengano attorcigliati su se stessi fino a formare un cordone compatto, sollevato di mezzo metro circa dal suolo a mezzo di forcelle, generalmente di legno di erica. Commovente.

Il Las Suertes ha il marchio della bodega Suertes del Marqués e sta sotto la denominazione della Valle de la Orotava. La fermentazione avviene a grappolo intero in vasche di cemento e poi il vino passa in tonneaux usati. Niente chiarifica e filtrazione.

Il vino, rosso, ha un tannino ispido e un’acidità salivante, che per certi versi può far pensare a un vino bianco. Ci raccogli sentori affumicati che rimandano immediatamente ai suoli vulanici dell’isola e frutti acerbi di prugnolo selvatico e susina, sbuffi officinali di origano e ondate saline. Mi è piaciuto molto e la bottiglia, in tavola, è rapidamente finita, con il consenso unanime di chi la beveva con me. Tredici gradi scarsi di alcol e una beva serissima e appagante.

Tenerife Valle de la Orotava Viñas Viejas Las Suertes 2019 Suertes del Marqués
(93/100)

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