Una Tête de Cuvée del Médoc da bere ora

agassac_300

Come si intuisce dal nome, la Tête de Cuvée di Château Pomies-Agassac è la selezione dei grappoli migliori prodotti da viti coltivate nel Médoc su suolo di sabbie e ciottoli. Ho provato il millesimo 2017 dopo che lo stesso vino dell’annata 2015 mi aveva parecchio deluso, evidenziando note di ossidazione già avanzata.

Come molti anni che terminano con il 7, anche il 2017 non è stato di semplice interpretazione, e ha messo a dura prova la pazienza dei produttori. Per sintetizzare, Bordeaux ad aprile ha perso quasi il 40% dei grappoli per una terribile gelata. L’inverno mite ha provocato un anticipo su tutte le fasi della vigna, e questo è uno dei motivi della grave perdita di produzione. Per finire, settembre ha visto degli episodi di pioggia molto consistenti. In pratica chi ha vendemmiato subito si è salvato, mentre quelli che hanno sfidato la sorte si sono trovati con altre perdite e delle uve non necessariamente di alta qualità.

Tra le zone che meglio si sono comportate c’è proprio il Médoc, anche se in genere i vini del 2017 sono più teneri e di più veloce evoluzione. In effetti è forte l’impressione di trovarsi di fronte a un vino quasi pronto, gradevole ma senza la profondità delle migliori annate. A me questo aspetto è parecchio piaciuto, l’ho trovato discretamente complesso, anche con note minerali e marine, e con un frutto croccante che invita a consumarlo senza troppo dannarsi. Non c’è alcuna asperità, il tannino rimane in secondo piano e la freschezza non manca. Non c’è sempre bisogno di aspettare un Bordeaux cinquanta anni, ci si può procurare del piacere anche con un vino davvero giovane. Aspettando che i vini più profondi maturino in cantina.

Haut-Médoc Tête de Cuvée 2017 Château Pomies-Agassac
(91/100)