Tra le tante guide e classifiche annuali del vino, credo non ci siano dubbi nel sostenere che la Top 100 di Wine Spectator è quella che incide di più sul successo di un’azienda. Per una cantina avere un proprio vino in quella lista vuol dire aprire enormi opportunità nel ricco mercato americano (e anche altrove, nel mondo). Essere al numero uno della graduatoria della rivistona americana significa la consacrazione del proprio marchio sui mercati internazionali.
Detto questo, vediamo come sono andate le cose nell’ultimo decennio. Qual è il paese vinicolo che più volte si è piazzato al vertice della Top 100 di Wine Spectator dal 2005 al 2014?
La risposta è semplice: a dominare sono gli Stati Uniti, che hanno visto in testa un proprio vino per ben cinque volte su dieci. La California, soprattutto, che ha piazzato ben quattro vini al numero uno.
I più maligni potrebbero sostenere che il magazine americano privilegia i vini di casa propria. Personalmente penso che invece le spiegazioni siano altre tre. La prima è che Wine Spectator è tra le pochissime testate che possano contare su una lettura in profondità della produzione americana, che quindi può tendere ad emergere. La seconda è che comunque vengono valutati vini che si trovino in commercio negli Stati Uniti, ed ovviamente gli americani ci sono un po’ tutti. La terza è che, rivolgendosi la rivista in prevalenza al pubblico americano, a dominare sia, appunto, soprattutto (anche se non sempre) il “gusto americano”.
Complessivamente, comunque, sei volte su dieci ha vinto un vino del Nuovo Mondo (California, Washington, Cile). Nell’ultimo biennio, però, gli Stati Uniti sono stati battuti dal Vecchio Continente, avendo trionfato il Portogallo e la Spagna. La Francia ha avuto la sua ultima affermazione nel 2007, l’Italia nel 2006.
Qui di seguito il vino numeri uno della Top 100 di Wine Spectator nell’ultimo decennio. Il numerino tra parentesi dopo il nome del vino è il punteggio in centesimi.
2014 – Portogallo – Dow’s, Vintage Port 2011 (99)
2013 – Spagna – Cvne, Rioja Imperial Gran Reserva 2004 (95)
2012 – California – Shafer, Napa Valley Relentless 2008 (96)
2011 – California – Kosta Browne, Sonoma Coast Pinot Noir 2009 (95)
2010 – California – Saxum, Paso Robles James Berry Vineyard 2007 (98)
2009 – Washington – Columbia Crest, Columbia Valley Reserve Cabernet Sauvignon 2005 (95)
2008 – Cile – Casa Lapostolle, Colchagua Valley Clos Apalta 2005 (96)
2007 – Francia – Clos des Papes, Châteauneuf-du-Pape 2005 (98)
2006 – Italia – Casanova di Neri, Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2001 (97)
2005 – California – Joseph Phelps, Napa Valley Insignia 2002 (96)