Il vino bianco non esiste

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Tra i tanti argomenti e i molteplici aneddoti raccontati da Angelo Peretti durante la presentazione del suo libro “Esercizi spirituali per bevitori di vino” – presentazione alla quale suggerisco vivamente a tutti di partecipare – c’è stata una frase che mi ha fatto sorridere: “Cerco di andare avanti senza preconcetti, cerco di liberarmi dai pregiudizi perché ne abbiamo tutti troppi. Prendiamo ad esempio i calici di vino che abbiamo davanti; diciamo rosso, bianco e rosato ma è errato. Il rosato come colore non esiste, altrimenti ci sarebbero anche il rossato o il biancato, ma, soprattutto, il vino bianco non esiste! Il vino è giallo”. Quando si consiglia di guardare il mondo con gli occhi di un bambino, significa esattamente quello che spiega Angelo. Senza preconcetti, senza pregiudizi. Ho sorriso perché ho una bambina di quasi tre anni. Se non avete bambini, fatevene prestare uno, mettetelo davanti al vino e chiedetegli di che colore è. I bambini sono maestri, scevri da condizionamenti, almeno fino a una certa età, senza filtri. Davanti a un grappolo di uva nera e uno di uva bianca, mia figlia ha precisato: “Mamma, ma questa è blu, no nera, e questa è gialla, no bianca!”. A buon intenditor, poche parole.