Eccoci qua, uso l’aggettivo commestibile per un vino e chissà quanti – puristi – mi daranno addosso, ché il vino è liquido e non si mangia. Invece no, invece esistono i vini commestibili, che non sono quelli pesanti e corposi e densi e muscolosi e tannici e alcolici che ti ci vorrebbero forchetta e coltello. Nossignori, i vini commestibili sono quelli che tornano a impossessarsi – e a far dono – della piacevolissima dimensione alimentare del lavoro del vignaiolo, ché il vino serviva anche per nutrirsi, prima che prevalesse la vena edonistica.
Ecco, il Soave della Vigne della Brà di Filippo Filippi, annata 2013, è un vino commestibile. Due bicchieri, un tozzo di pane, un pezzo di formaggio e la cena è servita.
Gustoso e masticabile e insieme anche fresco e salato, il Vigne della Brà è il bianco che vorrei trovare in tavola ogni volta che ho da ritemprarmi da una giornata pallosa e piena di rogne, e grosso modo qual è la giornata di lavoro che non è così?
Ordunque, mangiatelo, ‘sto vino. Nel bicchiere.
Ah, per quelli che c’hanno il trip del “naturale”, questo vino lo è. Naturale, intendo. Il che significa niente sdolcinature, niente derive sauvignoneggianti, niente di modaiolo. Trattasi di vino. Bianco. Buono.
Soave Colli Scaligeri Vigne della Brà 2013 Filippi
(90/100)
2 comments
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Nic Marsél
Che buono! Ma buonissimi anche il Castelcerino e il Turbiana.
giordano
Si … grande vino biologico e non lo sembra … e questo è un complimento.
Peccato non si trovi facilmente a parte in azienda e dalla Sirpa.