I Domi, il Chianti Rùfina dall’equilibrio irrequieto

i_domi_500.ipg

Non bisognerebbe mai farsi influenzare dalle apparenze, eppure confesso che quando ho visto in etichetta una gradazione alcolica del quattordici virgola cinque per cento mi sono allarmato, perché di solito la potenza alcolica fatica a coniugarsi con la bevibilità. Tuttavia, avevo appena letto una recensione molto favorevole di questo vino scritta dal wine writer americano Stephen McConnell, e conoscendo la sua maniera di pensare il vino, che trovo molto simile alla mia, ho stappato fiducioso la bottiglia.

Fiducia molto ben riposta. Il Chianti Rùfina I Domi prodotto da I Veroni è un piccolo gioiello di equilibrio, e uso quest’aggettivo, piccolo, solo per via del prezzo, stante che lo si può acquistare on line intorno ai dodici euro, una cifra davvero molto buona per un rosso chiantigiano di questo genere. Per dare un’idea di quale sia questo genere, mi approprio di una similitudine espressa da McConnell: it basically feels quite Northern Rhone, perché è vero, in sostanza pare quasi, nello stile intendo, un rosso dell’alta valle del Rodano, direi dalle parti della Côte-Rôtie o dalle dirimpettatie colline di Vienne, anche se ovviamente qui si tratta di sangiovese e là di syrah, e la differenza varietale c’è tutta, il che è un altro elemento positivo.

Dunque, tannino fitto e frutto imponente, ma anche una freschezza prorompente, giovanile e irrequieta, che sa virtuosisticamente mantenere equilibrato il sorso, nel quale il calore alcolico non affiora, e anzi si compenetra nella struttura, offrendole a sua volta spalla. La riprova che in un vino dall’identità precisa l’insieme è maggiore della semplice somma delle parti, e che guardare alle singole parti, come ho fatto io leggendo la gradazione, è del tutto sbagliato.

Chianti Rùfina I Domi 2021 I Veroni
(89/100)

In questo articolo