Una perfetta espressione del Riesling alsaziano

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Uno dei vini che il 14 ottobre accompagneranno la presentazione del mio libro “Esercizi spirituali per bevitori di vino” durante la rassegna “In villa veritas”, allestita dall’enoteca padovana La Mia Cantina a Piazzola sul Brenta, è un Riesling alsaziano che non avevo mai avuto modo di assaggiare prima che gli organizzatori me ne mandassero una bottiglia. Ora che l’ho bevuto, temo che mi toccherà acquistarne un’altra bottiglia, perché mi è piaciuto parecchio e lo vorrei ribere.

Si tratta dell’Herrenreben 2020 di Henri Schoenheitz. La famiglia è di remota origine austriaca. Lasciò la terra natale alla fine della guerra dei trent’anni, nel 1648, per trasferirsi a Wihr-au-Val, dove ha tuttora cantina. La vigna del lieu dit da cui proviene il vino è una delle più vecchie della proprietà e i ceppi, di età superiore ai quarant’anni, sono ancorati al granito. L’indole rocciosa del territorio emerge nella beva compatta, ferma, di sostanza. Anzi, sembra che il sorso acquisisca volume man mano che il vino prende aria, arricchendo progressivamente di spezie e di ricordi affumicati l’iniziale percezione agrumata. A garantire dinamicità è una freschezza vibrante, che rende il vino del tutto gastronomico. Una perfetta espressione del Riesling d’Alsazia.

Vin d’Alsace Riesling Herrenreben 2020 Henri Schoenheitz
(92/100)

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