Il vino e la cenere vulcanica di Tenerife

7fuentes_500

Da più parti sento dire che le attuali criticità attraversate dai vini rossi siano dovute all’eccessiva gradazione alcolica conseguente al cambio climatico in corso e che, semmai, si preferiscono i rossi a minore tenore di alcol. Tuttavia, non mi pare che, in generale, i rossi meno alcolici conoscano, al momento, una sorte molto migliore di quelli a gradazione maggiore, e dunque non vorrei fossero le solite scuse facilone che ammantano spesso il mondo del vino. A ogni modo, un rosso a non elevato tenore alcolico ho avuto modo di berlo, e mi è piaciuto. Si tratta di un vino proveniente dalla Valle de La Orotava, verde vallata dell’isola vulcanica di Tenerife. Fa dodici gradi e mezzo, che al giorno d’oggi, per un rosso, sono contenuti, e si chiama 7 Fuentes. A produrlo, da vigne centenarie in prevalenza di listán negro, con un piccolo saldo di castellana negra coltivate oltre quota cinquecento metri di altitudine, è la cantina Suertes del Marqués.

Di certo non gli manca personalità, tant’è che occorre entrarci in confidenza, dato che l’indole vulcanica può sorprendere, ai primi sorsi, chi non abbia mai bevuto i vini di Tenerife; ma è questione del primo bicchiere, poi la strada è in discesa. Ha un’indole autunnale, sa di petali appassiti, di cenere e di anguria. La bevibilità è molto spiccata, favorita da un pizzico di sale. Sta agilmente con il cibo, ma si fa piacere anche da solo, ed evoca bevute da campo di bocce, da partite a carte sotto la pergola, da rilassanti chiacchierate fra amici. On line viene sui 15 euro.

Valle de La Orotava 7 Fuentes 2019 Suertes de Marqués
(91/100)

In questo articolo