La Nogara e la nuova identità del Bardolino

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Da anni raccontiamo su queste pagine i cambiamenti operati all’interno della denominazione Bardolino. Da una parte la creazione di un Chiaretto dal taglio moderno e in linea con quanto di meglio si produce nelle zone più vocate per questo colore. Ne è nato un vino territoriale e privo di complessi di inferiorità nei confronti dei ben più celebri rosati francesi e non solo. Dall’altro troviamo un Bardolino più identitario e complesso, alla ricerca dei fasti dei tempi che furono, quando il Bardolino veniva servito sulle tavole dei più celebri ristoranti europei. Uno sforzo che ha richiesto una visione più illuminata rispetto a molte altre denominazioni italiane, più statiche e legate a logiche spesso superate.

Tutto questo per dire che tali sforzi andrebbero ancora più sottolineati dalla ristorazione e dai mercati, oltre che da una critica non sempre attenta a quanto di buono succede nelle nostre denominazioni. Ma pronta ad esaltarsi per fenomeni ben più passeggeri ed inconsistenti.

Tra le aziende più identitarie ed interessanti della galassia Bardolino, voglio segnalare Casaretti, grande interprete di Chiaretto ed ancora di più di Bardolino di carattere. La Nogara è affinata in solo acciaio e vede una maggioranza di corvina, seguita da rondinella e sangiovese.

Non pensate di essere di fronte ad un vinello beverino e facile. Siamo in presenza di un vino di sostanza, materico e deciso. Non che per questo si rinunci alla proverbiale sorbevolezza del Bardolino, ma si è voluto anche aggiungere una parte di complessità e profondità che conducono il vino in un territorio riservato ai vini più importanti e anche longevi.

Frutta matura, liquirizia e spezie che richiamano la corvina. Il tutto, in questo 2019, è tuttora estremamente giovane e nervoso, non ancora abbastanza evoluto da trovare una sua serenità. Profondo e terroso, floreale, alterna l’impressione di leggerezza a quella di profondità, con un tannino che non si nasconde. Dopo due o tre giorni era ancora vivo e scattante. Vi dicevo che non è un vino facile, suggerisce una bella evoluzione per ancora molti anni. Mi sento di raccomandarvi di non aprirlo con troppa fretta. In ogni caso gradisce un calice ampio e una buona ossigenazione.

Bardolino Classico La Nogara 2019 Casaretti
(93/100)

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