Che vino verrà dalla vendemmia? Assaggia le pesche

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Mi pare che fosse dal fondo del caffè nella tazzina che l’incommensurabile Gianni Brera traeva i propri vaticini per la nuova stagione calcistica che si sarebbe aperta. Ricordo quando, su La Repubblica, predisse il possibile scudetto del Verona, ché questo diceva la tazzina. Il Verona di Bagnoli e di Fanna e di Elkjær e di Briegel e di Galderisi vinse lo scudetto, lasciando tutti a bocc’aperta. Anche me, che ricordavo la premonizione di Brera, ma non ci avevo creduto.

Ecco, lo so che non ci crederete, e sinceramente faccio fatica a crederci anch’io, ma ormai da anni uso un indicatore che trovo (quasi) infallibile per dire come saranno i vini della nuova vendemmia che dovrà venire, almeno dalle mie parti, nel Veronese, e comunque a nord. L’indicatore sono le pesche. I frutti, sì, proprio quelli. Pesche bianche, pesche gialle, nettarine. Tutte le varietà.

Se hanno un sapore intenso, profondo, di frutto maturo, sarà una grande annata. Se sono meno gustose, magari un po’ scipite, allora non mi aspetto miracoli. Furono le pesche a convincermi, per esempio, che tra i vini della discussa annata del 2014 avrei trovato comunque cose molto buone, e così è stato.

Come va quest’anno? Maluccio. Le pesche sono un po’ deludenti. Profumate, sì, ma non tantissimo. Gusto cortino. Niente di più. Forse perché fa troppo caldo, e così la frutta non matura bene.

Chiamatele previsioni vendemmiali, se vi va. E a questo punto so di aver perso molti punti al cospetto dei miei lettori. Eppure.


2 comments

  1. lucasb67

    cambia ortolan Angelo!!! 😀

  2. Angelo Peretti

    Angelo Peretti

    Trovami delle pesche buone – ma buone buone! non mi bastano buonine – e andrò a comprarle lì. Temo che quest’anno sia impossibile trovarle: troppo caldo.

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