Il vino, la tavola e le regole arbitrarie

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La definitiva conferma l’ho avuta il giorno che ho capito che un vino rosso poteva essere felicemente sorseggiato col pesce e che un vino bianco poteva star bene con una braciola di maiale alla griglia: è stato da allora che ho smesso di seguire regole arbitrarie.

La frase l’ho letta in un editoriale di Harvey Steiman su Wine Spectator. Ma potrebbe essere mia. Perché, grosso modo, è accaduto anche a me. Magari a me accadde non con una braciola di maiale, piuttosto con delle carni d’aia, per i bianchi. Col pesce e il vino rosso sì.

Non dico che le regole classiche di abbinamento tra vino e cibo non funzionino. Certo che funzionano, e nel dubbio l’applicarle ti dà sicurezza. Del resto, un paio di libretti sugli abbinamenti li ho scritti anch’io, quindici-venti anni fa. Ma il bello è inseguire nuovi orizzonri. Del resto, perfino le regole canoniche prevedono pur sempre l’accostamento per contrasto. Che è quello più difficile da azzeccare, ma anche più divertente.

“Consideratelo allora soprattutto un piacevole gioco: dell’abbinamento cibo-vino, delle tecniche di degustazione, dei criteri di accostamento si può parlare all’infinito, ma a valere è soprattutto il piacere personale”. Scrivevo così nel capitoletto introduttivo dei miei librettini. Ne sono tuttora fermamente convinto.

Comunque, se vi piace il vino, state dalla parte del vino. Nel senso che se proprio il vino che avete scelto non si trova perfettamente a proprio agio col piatto che avete in tavola, be’, potete sempre prima bere il vino e poi mangiare. O viceversa.


2 comments

  1. giordano

    ahh che bell’abbinamento … Bardolino e anguilla alla griglia (Bardolino, quello di una volta non quello che copia il Valpolicella)

  2. Rino

    Salsicce alla griglia e Pinot grigio del Collio for ever. Provare per credere!!

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