Vini in gdo, il boom delle private label

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Nel profluvio di comunicati stampa dei giorni pre Vinitaly è davvero difficile trovare le notizie “vere”, e così si finisce per guardare distrattamente le decine di mail che arrivano a ogni ora, e per cestinarle pressoché regolarmente. Senonché ne ho vista una che parla della linea private label di una catena di supermercati, e la faccenda è seria. Perché il mondo delle etichette a marchio proprio dei supermercati è un fenomeno che passa spesso sotto silenzio, e invece va considerato, dato che da un lato rappresenta una fonte di redditività a volte anche considerevole per i produttori, e dall’altro è spesso il livello di accesso al vino “di territorio” per una fetta significativa di consumatori. O almeno questa è la mia opinione.
In particolare, a colpirmi è stato il comunicato che annuncia che “la linea di vini Le Vie dell’Uva di Selex cresce ancora, come dimostrano i dati del 2015: un fatturato alla vendita di oltre 10 milioni di euro per un totale di quasi 3 milioni di bottiglie, con un incremento sul 2014 del 14% a valore e del 13,7% a volume, ben superiore a quello registrato dal comparto vini doc, docg, igt all’interno dei supermercati del Gruppo”.
Avete letto bene: 3 milioni di bottiglie per un fatturato di 10 milioni di euro, con una crescita del 14%, mica scherzi. E si dà il caso che il gruppo Selex sia un colosso, dato che – come si legge sul suo sito, “opera con i marchi nazionali Famila, A&O e C+C” e anche “con una pluralità di insegne regionali”.
Ora, lo so che quando si parla di supermercati e di etichette monomarca c’è chi fra i cosiddetti winelover storce il naso. Però il mondo del vino è anche questo, e spesso tra le private label di questi gruppi della gdo si trovano vini imbottigliati da aziende che hanno fatto e fanno la storia dei rispettivi territori. Insomma, c’è roba seria, là in mezzo. E la grande distribuzione ci crede sempre di più (del resto, i dati di vendita depongono a favore), tanto che Selex ad esempio annuncia che la sua linea Le Vie dell’Uva, lanciata solo nel 2012 con 28 etichette e oggi a quota 57 vini, crescerà ancora. “Quanto agli sviluppi futuri – afferma infatti Luca Vaccaro, Direttore Marche del Distributore del Gruppo Selex -, nel biennio 2016-2017 intendiamo arricchire ulteriormente la linea con nuove denominazioni di eccellenza, certi di andare incontro alle richieste dei nostri clienti”.
Sapete quante aziende del vino stanno in piedi, grazie a cose come questa? Sapete quanta gente incomincia a “masticare” la territorialità del vino con iniziative di questo genere?
Sicuri che non vi va di provarli, questi vini?


2 comments

  1. STEFANO CERGOLJ

    Angelo, non ho capito bene come funziona il meccanismo. Ci son aziende che forniscono i vini per le private label ma restano comunque anonime non comparendo in etichetta?

  2. #angeloperetti

    #angeloperetti

    Ciao Stefano. Qualunque azienda produttrice di vino può alternativamente indicare in etichetta (che è poi la retro) il proprio nominativo completo “in chiaro”, oppure il proprio codice identificativo, che è una sequenza alfanumerica che incomincia con la sigla della provincia. Alcune catene della gdo fanno indicare per esteso il nome del produttore, altre no.

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