Vini dolci per l’aperitivo, loro sì, noi no

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Una delle cose che invidio ai francesi quando si parla di vino è la loro abitudine o attitudine a bere vini bianchi dolci per l’aperitivo. Sauternes, Muscat de Rivesaltes, Muscat de Beaumes de Venise, per esempio. Trovo che abbiano ragione loro e che un calice di vino bianco dolce costituisca molte volte un aperitivo perfetto. Già, perfetto.

Lo sarebbe soprattutto da noi che abbiamo un’infinità di salumi che con un bianco dolce stanno meravigliosamente, oppure abbiamo i crostini al lardo che sostituiscono egregiamente il loro paté de foie gras. Non abbiamo le ostriche che hanno loro, ma di crudo di mare ne possiamo mettere in tavola fin che si vuole, e ancora una volta è abbinamento splendido con i bianchi dolci. Non è un caso che uno dei miei aperitivi italiani preferiti sia un calice di Moscato d’Asti o di Asti Spumante, quando trovo quelli buoni.

Vabbé, torniamo ai francesi. Seguendo le indicazioni della controetichetta, ho stappato per l’aperitivo un Muscat de Beaumes de Venise. Una bottiglia che avevo in cantina da qualche anno, prodotta da una cooperativa, quella dei Vignerons de Caractère, a Vacqueyras. Non ricordo neppure quando e dove l’avevo comprata. In etichetta non viene riportata l’annata. Però l’ho trovata piacevolissima. Ci ho fatto l’aperitivo, ci ho messo insieme del pane caldo col salame, poi ancora dei crostini caldi con del fegato.

Fiori bianchi, miele d’acacia, pasta frolla. Il finale lascia una piacevolissima, lunga traccia di mandorla.

Non avrà magari una complessità da urlo, ma si beve che è un piacere nonostante tanto zucchero e 15 gradi di alcol. A prezzo accessibilissimo, intorno alla quindicina di euro, da quel che ho visto girando on line (eh, già, vorrei ricomprarlo). Che volete di più?

Muscat de Beaumes de Venise Bouquet des Dentelles Vignerons de Caractère
(88/100)

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2 comments

  1. Mike Tommasi

    Caro Angelo, mi permetto di dissentire fortemente (ma con amicizia…). È una pessima abitudine, e i miei amici produttori di vini dolci qui in Francia deplorano l’abitudine, che crea una sensazione di pienezza prima ancora di cominciare a mangiare. Senza parlare dei vini normalmente serviti per aperitivo qui: Porto Cruz (una vera monnezza), Cap Corse industriale. Magari servissero un Muscat decente – anche se “sbagliato” 😉
    Molto meglio l’abitudine inglese dello sherry, che accompagna a meraviglia stuzzichini anche forti (olive, acciughe, ecc.) e stimola l’appetito invece di ammazzarlo.

  2. Angelo Peretti

    Angelo Peretti

    Be’, Mike, ovviamente dipende sempre dal vino. Io un bel vino dolce, anche fortificato, lo prendo volentieri all’aperitivo, molto meno a fine pasto. I vini cattivi, invece, è meglio non prenderli mai, né prima né dopo.

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