Vero, il Sancerre di François Cotat ha bisogno di tempo

cotat_2002_300

Si dice che i Sancerre di François Cotat abbiano bisogno di tempo. Un po’ per la necessità di aprire un vino chiuso a chiave, e forse anche per la carica di solforosa non proprio lieve. Fatto sta che questo Les Monts Damnés del 2002 è uno dei migliori Sancerre che mi sia capitato, una bottiglia particolarmente fortunata, il tappo in ceralacca ha sicuramente aiutato. Ed è paradossale che il vino inizi appena a rivelarsi, la tenuta a bottiglia aperta è stata fenomenale per una settimana.

Se il naso resta timido, il palato non lascia alcun dubbio. Lavanda, ciclamino, frutta acidula come pompelmo e kiwi. Difficile dire che si tratta di un sauvignon. Mineralità, pietra focaia, l’effetto terroir non si nasconde. Carezzevole al palato, acidità e frutto si intersecano, e la leggerezza è quella tipica dei più grandi vini della Loira.

Appuntamento al 2022 per la prossima bottiglia, ho detto che serve pazienza?

Sancerre Les Monts Damnés 2002 François Cotat
(95/100)

In questo articolo