Un Donnas del 2011, gran bel vino valdostano

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Donnas è l’unica zona della Valle d’Aosta dove si alleva il nebbiolo e con ottimi risultati. Il vitigno nella lingua locale, il patuà, viene chiamato picodendro, ovvero piccolo (picchiot) e tenero (tendro). L’uva tardiva solo in questa zona della Valle riesce a raggiungere la maturazione in un contesto paesaggistico estremamente affascinante e difficile allo stesso tempo. Qui bisogna fare i conti con il freddo, il vento gelido delle Alpi, con la ripidità quasi impossibile del terreno e la forte presenza di pietra che accentua ulteriormente le difficoltà in vigna.
Il paesaggio è disegnato delle strette ed altissime terrazze contenute dai muri di pietra recuperata dagli scavi della roccia e dai tutori sempre in pietra ai quali si avvolge la vite in cerca di calore. Il lavoro è del tutto manuale a causa delle forti pendenze che vanno dal 30 al 120%. Possiamo definirla una viticoltura eroica che nel tempo ha visto un notevole abbandono, recuperato in parte dalla cooperativa che ha lavorato molto bene e motivato i vignaioli a riappropriarsi della loro identità con fiducia.
La roccaforte di Bard, bellissima a vedersi, fa da sbarramento ai venti gelidi insieme al monte Corma che raggiunge i 2000 metri.
La vite è allevata nel tipico sistema della pegola valdostana, molto bassa e su terrazze strette e sassose. Il suolo è sabbioso e calcareo con molta presenza di pietra di granito. Il risultato è un vino rosso elegante, sottile, compatto e fiero. Fa pensare al Carema, zona di produzione geograficamente vicina e molto simile. Minerale nei sentori, tanto frutto di ciliegia e piccole spezie, il sorso esprime piena energia che vibra sulle corde della freschezza, ben calibrata, mai esuberante, è agile e sinuoso. Un gran bel vino davvero.
Valle d’Aosta Donnas 2011 Caves Coperatives de Donnas