Un colpo di fulmine

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Sassi, così li chiama mio marito.
Ma quali sassi? O meglio, che sassi!
Le pietre dure sono molto più di quello: sono degli ornamenti e, oserei dire, delle alleate.
Tra me e loro c’è una collaborazione: io le indosso, le faccio ammirare, faccio loro prendere luce e aria, e loro mi regalano piacere ed energia.
Davanti all’armadio in cui le tengo raccolte, calma e attenta scelgo quali indossare.
Ma a volte mi affido all’istinto e lascio la scelta ad un clic, come ad un colpo di fulmine.
Durante lo scorso plenilunio ho fatto una cosa, per me, un po’ strana.
Ne ho appoggiate alcune sul davanzale della finestra, e lasciate lì per tutta la notte (come aveva consigliato un’amica naturopata).
Al mattino le ho trovate molto fredde, ovvio, ma anche molto brillanti, più del solito.
Certo l’occhio assonnato del risveglio può aver travisato, ma l’idea è che durante la notte abbiano ricaricato le loro proprietà.
Non ho niente che lo provi, ma mi piace pensarlo ugualmente, e mi piace ancor di più continuare ad arricchire la mia collezione di nuovi colorati sassolini.