Oggi è il mio compleanno. Sono nato il 3 gennaio del 1959, e sono 59 anni da allora. Così sono sceso in cantina a prendere un Bordeaux del 1959. Ho uno scaffale su cui tengo le bottiglie del mio anno. Qualche rosso bordolese, qualche Riesling tedesco di quelli dolci, di più e di altro è difficile trovare, se non a prezzi astronomici, ma rifiuto di spendere un capitale per una bottiglia di vino.
Quel che mi piace dei vini che hanno dei begli anni sulle spalle è trovarli ancora scattanti, grintosi, e qualche ruga dell’età non fa che arricchirne il profilo. Chissà, magari mi illudo che valga anche per le persone, me compreso.
Quel che mi è piaciuto del Lussac-Saint-Émilion 1959 di Château Lyonnat è di averlo trovato così vivo e graffiante nella sua tannicità e succoso nel suo fruttino. Insomma, un vino che sta in tavola con naturalezza estrema, appena stappato, e ha cinquantanove anni.
Sorprendente? Nient’affatto. I vini dei territori che hanno un’identità reggono il tempo con nonchalance. Basta che regga il tappo. Il dubbio è sempre e solo quello, il tappo. Per il resto, un bel vino di un bel territorio e soprattutto di una bella annata (e quella del ’59 lo fu) ha la capacità di tenere il passo alla grande. Sono vini con la vocazione del maratoneta, questi qui.
Lussac-Saint-Émilion 1959 Château Lyonnat
(87/100)
Guglielmo
Auguri per il compleanno e complimenti per una bottiglia insolita. La sua buona riuscita non mi sorprende troppo: quella del 1959 é descritta come un’annata eccellente (a cinque stelle), e nei territori “satelliti” di Saint-Emilion, come Lussac, c’é spesso ottima qualità a costi molto più contenuti. Oggi si tende un po’ a snobbare i vini di Bordeaux, perché si é affermata l’immagine di grandi proprietà possedute da società finaziarie milionarie con prezzi irraggiungibili, ma la realtà di Bordeaux é assai più complessa: ci sono ancora molte piccole proprietà familiari degne di attenzione
Angelo Peretti
Perfettamente d’accordo.
rampavia
Capricorno come me. Sono nato prima nella data e nell’anno: primo gennaio 1951.
Tanti uno, forse troppi, perchè numero uno non mi sono mai sentito. Mi sento però, anche se la nostra conoscenza è recente, di augurarLe di tutto cuore un meraviglioso 2018.
Continuerò a seguirLa soprattutto nella Sua battaglia per il “diversamente tappo”, BIB in testa, nella quale credo molto per le Sue stesse motivazioni.
Nic Marsél
Auguri e cento altri maratoneti 🙂
Angelo Peretti
Auguri ricambiati. E non dubiti, la battaglia per la liberalizzazione delle chiusure e delle confezioni continuerà.
Angelo Peretti
Grazie!