Tutte le stelle (Michelin) di Verona

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Siete di quelli che se non c’è la stella Michelin un ristorante non vi interessa? Be’, a Verona e nella sua provincia, allora, avete cinque chance. E mezza. Il perché della mezza è presto detto: la guida rossa assegna ancora due stelle al ristorante Perbellini di Isola Rizza, che è tuttora aperto, ma dove non è più attivo Giancarlo Perbellini, che si è trasferito nel suo nuovo locale in piazza San Zeno, a Verona: è Casa Perbellini, dove ovviamente consiglio di andare per incontrare l’eleganza della cucina di questo cuoco veronese. Penso sia difficile che la guida rossa non torni a farlo brillare di stelle già dalla prossima edizione.
In città hanno una stella Michelin Il Desco di Elia Rizzo, che è stato tra i protagonisti della “nuova scuola” della cucina italiana e che continua da una ventina d’anni il proprio percorso creativo insieme al figlio Matteo, e l’Osteria La Fontanina, di cui nulla posso dire, non essendovi mai stato, per cui mi limito a riportare quel che dice la guida sul suo sito di ViaMichelin: “Cucina del territorio rivisitata”.
In provincia, le stelle sono tre, tutte nell’area del Garda.
A Cavaion Veronese, due passi dal’uscita di Affi sulla Brennero-Modena, nell’ambito del Wine Relais Villa Cordevigo (un complesso settecentesco che lascia senza fiato), ha la stella il ristorante Oseleta. Il nome viene dall’omonimo vitigno: a destra del viale d’accesso, contornato da cipressi secolari, c’è il più esteso vigneto di oseleta esistente. In cucina c’è lo chef Giuseppe D’Aquino, di origini partenopee: qualunque cosa faccia col pomodoro del piennolo, prendetela.
Nel comune di Costermano, poco dopo la frazione di Castion, lungo la strada che si inerpica verso San Zeno di Montagna, trovate il ristorante La Casa degli Spiriti. La vista da lì è straordinaria: vedete tutto il bacino meridionale del Garda, la costa bresciana con le lucine che di notte la fanno somigliare a un presepio, laggiù in fondo la città di Verona. Federico Chignola e la moglie Sara l’hanno trasformato nel tempo in un luogo di charme. In cucina c’è Poalo Cappuccio.
Altra stella Michelin nell’estremo nord del lago di Garda, a Malcesine, al confine col Trentino. Il ristorante è il Vecchia Malcesine. Il cuoco e patron è Leandro Luppi, che ha fatto del pesce di lago l’emblema della propria creatività. Per chi pensa che il pesce di lago non sia degno di quello di mare, un salto lì è obbligatorio per ricredersi.

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