I tre Bellini rivisitati

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Il Bellini è uno dei più noti cocktail di scuola italiana. Lo ideò nel 1948 Giuseppe Cipriani all’Harry’s Bar di Venezia. Si fa con la polpa frullata e col succo della pesca bianca e col Prosecco. A Cipriani il colore del cocktail ricordò quello della toga d’un santo in un dipinto di Giovanni Bellini. Per questo l’ha chiamato Bellini.
Un paio di anni fa Paola Calciolari, produttrice di spettacolari confetture in terra mantovana sotto il marchio Le Tamerici, mi presentò un barman straordinario, Carmine Lamorte, una sorta di lord britannico, sempre vestito in maniera inappuntabile.
Gli chiesi di inventare qualcosa che mettesse insieme le confetture di Paola e il Bardolino Chiaretto Spumante. Così, come una sorta di gioco da presentare a Identità Golose, a Milano.
Lui realizzò quelli che chiamò I Tre Bellini Rivisitati. Tre reinterpretazioni del Bellini, insomma.
Qui di seguito le ricette, per chi volesse provare a farli a casa.
Preparare tre diverse puree con le marmellate di pesca di Paola Calciolari aromatizzate al tè nero indiano, alla curcuma e alla lavanda provenzale.
Purea n. 1: un cucchiaio di marmellata di pesche al tè nero indiano, 2 cl di liquore allo zenzero Domaine de Canton, gocce di limone.
Purea n. 2: un cucchiaio di marmellata di pesche alla curcuma, 2 cl di liquore Bols Vanilla, gocce di limone.
Purea n. 3: un cucchiaio di marmellata di pesche alla lavanda provenzale, 2 cl di liquore Maraschino Luxardo, gocce di limone.
In una flûte versare una delle tre puree di pesca ed aggiungervi il Bardolino Chiaretto Spumante freddo.
Prosit.
photo #paolagiagulli

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