Sfoglio la margherita: vado, non vado, vado, non vado… e prima che i petali finiscano decido. Non importa cosa, l’importante è uscire dal dubbio.
Fra i variegati aspetti del mio carattere, alcuni si compensano tra loro. L’indecisione e l’impazienza sono due di essi e – come quando ho dovuto scegliere se andare o meno a trovare un parente lontano – la seconda vince sempre.
Da questa circostanza è nato il pensiero alle “max 400 battute” scritte per presentarmi e dare il là alle Armelline, un anno fa. Ero stata tentata di usarne solo tre: “Sono un ossimoro”. Lenta e impaziente, complicata e semplice, disordinata e precisa.
Non l’ho fatto allora, ma oggi sì, visto che in un anno di appuntamenti settimanali mi sono messa parecchio a nudo e credo capirete cosa intendo.
Detto ciò, mi va di ringraziare.
Voi che mi seguite (affettuosi e fedeli) e madre natura che sa mettete le pezze giuste dove e a chi ne ha bisogno.
Grazie!
Immagine del mio amico pittore Eugenio Guarini.
Eugenio
Questa volta il furto è una funzionato: l’immagine non è mia. Ma la Margherita ci voleva, visto il tema del tuo testo.