Come ti difendo la reputazione del vino

billecart_300

Succede soprattutto sotto le feste di fine anno che si trovino in giro nella grande distribuzione e a volte sul web dei vini anche blasonati a prezzi incomprensibilmente bassi rispetto al loro valore di listino. Offerte civetta, certo, che tuttavia fanno scatenare le polemiche, coi produttori di turno che si giustificano sostenendo che loro di quella cosa non ne sapevano niente e che è evidentemente qualche grossista che ha messo in giro una partita di bottiglie a loro insaputa con chissà quali finalità. Aggiungono in genere che provvederanno a tutelare la loro immagine, ma non ricordo (però forse non ho buona memoria) che sia mai stata divulgata la notizia d’una vera rivalsa d’un produttore nei confronti di chi ha intaccato a quel modo la reputazione del suo vino. Finora.

Ora la notizia c’è. Viene dalla Francia e da una maison importante, Billecart-Salmon. Che ha fatto causa a un sito di ecommerce d’un gruppo piuttosto importante che nel 2012 vendeva lo Champagne di questa maison a un prezzo “basso in maniera anormale”, il che cozzava con l’immagine “haut de gamme”, di fascia alta, della casa champagnista. Leggo su La Revue du Vin de France che l’amministratore delegato François Roland-Billecart dice che l’azienda s’impegna da anni a proteggere il posizionamento elitario dei propri Champagne e a difenderli da ogni attacco. Non solo a parola, ma anche nelle aule dei tribunali, in tre gradi di giudizio, fino alla Corte di Cassazione. Perfino mettendosi contro a un grosso nome della distribuzione.

Bravi.


2 comments

  1. Michele Antonio Fino

    Bravi, ma.
    Occorrerà vedere gli accordi tra BS e il distributore.
    In assenza di una clausola che vincoli quest’ultimo a un prezzo minimo di vendita, egli ha messo sul mercato merce di sua proprietà e quindi BS non ci può fare nulla.
    In ogni caso, dunque, l’azione legale non può essere per tutelare il proprio posizionamento en haute gamme, ma solo per vedere rispettati termini contrattuali. Giacché delle proprie cose mobili, non qualificate come opere d’arte, ciascuno fa commercio come meglio crede.

  2. ruggero

    Ha ragione Michele Antonio Fino
    purtroppo queste cose accadono

Non è possibile commentare