Tappi malefici

tappi_240

Una decina di giorni fa, commentando un post su Facebook, dicevo che nella mia esperienza di degustatore, mediamente, da qualche anno ormai, la quota di bottiglie che scarto perché più o meno palesemente danneggiate da aberrazioni derivanti dal tappo di sughero è intorno al 18 per cento.
Sabato scorso sono stato all’Anteprima Amarone. Ho assaggiato alla cieca trentatré vini. Sei sapevano di tappo. Sei bottiglie su trentaré sono esattamente il 18 per cento.
La cosa è grave, per due motivi.
Il primo è il più ovvio, ossia che chi compra un vino come l’Amarone, che è costoso, non può rischiare di buttar via i soldi quasi in un caso su cinque. Troppo, decisamente troppo.
Il secondo è ancora più allarmante. Perché si tratta, appunto, di un vino caro, per il quale i produttori possono spendere per comprare tappi di qualità, e dunque coi sugheri di qualità la percentuale di vini chiaramente deteriorati dal tappo è comunque intorno al 18 per cento, che è tantissimo.
Ora, io capisco le preoccupate ragioni dei produttori di sughero e posso anche sforzarmi a comprendere i ragionamenti degli ultra conservatori votati al sacro rito della stappatura, ma, ragazzi miei, così non è proprio più possibile andare avanti. Rendetevene conto.

In questo articolo

4 comments

  1. Marco Tebaldi

    Angelo, pur vendendo tappi di ogni genere, condivido la tua passione per il tappo a vite. In tutta sincerità però medie del 18% di difettosità, tutte incluse, mi pare qualcosa fuori da ogni statistica. Mi piacerebbe confrontarmi con te su questo, bicchieri alla mano.

  2. Stefano Milioni

    Vedo che le cose stanno peggiorando… nei primi anni ’80 ho tenuto il conto delle bottiglie aperte nel corso di due anni, tutte di fascia alta (e quindi costose) ed il risultato era stato del 9% di bottiglie palesemente e inequivocabilmente danneggiate dal tappo di sughero

  3. #angeloperetti

    #angeloperetti

    Pronto quando vuoi a una degustazione. A tre condizioni. La prima è che si tratti, ovviamente, di vini chiusi esclusivamente da sughero, altrimenti la media sballa (ovvio). La seconda è che i vini siano almeno una trentina, sennò il campione di riferimento è troppo basso. La terza è che sia disponibile un secondo campione di ciascun vino, altrimenti staremmo a bisticciare per ore inutilmente: certe aberrazioni si notano solo nella comparazione.

  4. #angeloperetti

    #angeloperetti

    Oggi si fa molto, molto più vino, Stefano, e quindi è inevitabile che ci siano in circolazione tappi peggiori.

Non è possibile commentare