Sumaré, il metodo classico rosé delle Tenute Rubino

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Il susumaniello ha segnato la scelta vincente di Luigi Rubino di puntare su questo vitigno che era quasi scomparso tra i filari del brindisino e di tutta la Puglia. A volte certi incontri favoriscono la fortuna di entrambi ed è proprio il caso dell’unione tra il susumaniello e le Tenute Rubino.

Quello che si definisce un vitigno minore, qui la fa da padrone ed ha pienamente soddisfatto la fiducia investita in questa direzione. Il vino che lo ha reso noto nel mondo è il Torre Testa, un rosso importante che ha affermato l’identità e la capacità espressiva del susumaniello che doveva il suo tramonto alla poca attenzione e capacità imprenditoriale di chi pensa che le basse rese siano una perdita di risorse. Infatti il susumaniello, che in partenza è generoso sulla pianta caricando le ceste della vendemmia sui dorsi dei somari, da qui il suo nome, andando avanti con gli anni diventa poco produttivo.

È bastato questo lato del suo carattere per affermare la scelta di moltissimi di espiantarlo dai vigneti, fino a scomparire. Eppure utilizzato in purezza regala vini molto interessanti, di grande eleganza se si lavora con competenza.

Luigi Rubino è innamorato di quest’uva a bacca nera che interpreta in maniera diversa con più etichette. L’ultima creatura è questo spumante rosè metodo classico, dosaggio zero, affinato 36 mesi sui lieviti – Sumaré.

Luigi ama definire i vini prodotti con le uve delle vigne in Contrada Jaddica, appena fuori le mura di Brindisi, il suo territorio, vini di mare. I filari si estendono lungo la costa su un terreno molto sciolto, sabbioso, ricco di fossili marini. Le vigne sono attraversate dall’oasi naturalistica Canale Giancola che preserva in maniera lussureggiante la biodiversità floristica e faunistica del luogo. Un particolare importantissimo che caratterizza ed arricchisce l’agricoltura. Così come la presenza di sabbie di natura marina che rendono soffici e sciolti i terreni sui quali la vite trova un suolo sempre ben drenato e riesce ad espandere facilmente le sue radici.

Sumaré metodo classico pas dosè è forse uno dei miei migliori assaggi di bollicine dell’anno. È uno spumante rosè di grande eleganza e versatilità, accattivante nella freschezza spinta, nei sentori delicati di mandarino, erbe mediterranee, salmastro e conferma il suo carattere salino al palato. Il perlage fine accentua l’eleganza mostrata al naso e si fa bere con avidità, sorso dopo sorso consentendo una bella rivincita al povero susumaniello, penalizzato dall’avidità che come sempre si dichiara una forza disruttiva nel tempo.

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