Sughero-Vite 9-9

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Sulla copertina del numero di agosto di Wine Spectator campeggia la foto di un’enorme boule porta bottiglie. È stata scattata in un ristorante, probabilmente americano, sicuramente non italiano, e fra poco capirete perché non può essere in Italia.
La boule della foto “suda”, è ghiacciata. È proprio grande. Dentro ci stanno diciotto bottiglie. Le ho contate, e ho guardato e contato i loro colli. Li ho guardati e contati perché volevo vedere quante erano in tutto e come erano chiuse e quante erano per tipo di chiusura. Nove hanno la chiusura tradizionale, tappo-raso, in sughero o in materiale sintetico. Alcune delle nove sono aperte, e il sughero è stato riappoggiato. Nove hanno il tappo a vite, invece. Nove a nove. Nove con la chiusura tradizionale, nove con lo screwcap.
Capite adesso perché non può essere un ristorante italiano? Quando mai in un ristorante italiano si vedrebbero così tante bottiglie chiuse col tappo a vite?
Invece lì, in quel locale probabilmente americano, vite e sughero sono uguali, contano uguale. È quanto meno indifferente che la bottiglia sia chiusa nell’uno o nell’altro modo.
A proposito, non è mica un numero qualunque, questo, per Wine Spectator. È l’uscita con cui viene fornito l’elenco delle migliori carte dei vini dei ristoranti in giro per il mondo. Ci sono più di tremilaseicento segnalazioni. Una guida per i winelover che vogliono andare a cena in un posto che tratti bene il vino. Vi dice niente, cari ristoratori italiani (e cari vignaioli, anche), il fatto che in copertina, su “questa” copertina, vite e sughero facciano pari e patta? Nove a nove. Nei posti migliori del mondo. Mica in Italia. Alè.

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1 comment

  1. Jimmy

    Arriverà lo sdoganamento del tappo a vite anche in Italia prima o poi!Anzi, già in Langa ci sono i primi i segnali di cambiamento verso questa soluzione pratica e senza sorprese!

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