Il sughero è completamente superato

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Come sistema di chiusura di una bottiglia di vino, il sughero è una tecnologia “completamente superata”. Lo dice Kym Milne, un Master of Wine che è anche il winemaker della cantina Bird in Hand, nelle Adelaide Hills, in Australia.

Lo leggo in un pezzo di Lucy Shaw su The Drink Business.

Vi si raccolgono alcune affermazioni di Milne, tipo questa: “Non sono per niente un sostenitore del sughero. Penso che sia un tecnologia che è completamente superata, oggi”.

Oppure questa: “Mentre il vino invecchia, il sughero dà una enorme variabilità. Provate dodici bottiglie provenienti dalla stessa cassa e avrete dodici vini differenti”.

O ancora questa: “C’è troppa variabilità che deriva dal mettere un pezzo di legno nel collo di una bottiglia. E l’odore di tappo e anch’esso un problema, che i produttori di tappi stanno lavorando a fondo per sradicare, ma che c’è ancora”.

Accidenti, sono parole che ho detto anch’io un sacco di volte e che ripeterò fino alla sfinimento.

Così come condivido altre sue affermazioni. Tipo questa: “La possibilità di avere riduzioni con il tappo a vite è sovra-stimata”.

A proposito, ovviamente lui, Kym Milne, proclamato Australian winemaker dell’anno nel 2014 e nel 2015, imbottiglia con il tappo a vite, e ci si trova gran bene. Great!

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