Su pel muro

sole

Ciao mamma guarda come mi diverto…” Concludo allegramente una telefonata con mia mamma, entro in garage, salgo in auto, mi guardo nello specchietto e dico: “Come sono felice! È bello avere il sole dentro!” Imbocco la rampa che sale verso la strada, mi trovo il sole davanti, grandissimo e accesissimo, resto accecata e urto contro il muro in pietra alla mia destra. M’incastro. “Ehm, avevo detto dentro, non negli occhi”. Mi fermo, torno indietro e scendo. Con la mia forza bruta raddrizzo il parasassi quasi conficcato nella gomma e vado dal carrozziere. Rido durante il tragitto, rido quando gli racconto la dinamica dell’incidente, smetto di ridere quando mi mostra il preventivo. La capacità di ridere di queste situazioni credo sia innata, ma ho scoperto soltanto da poco il suo grande valore terapeutico. È un’attitudine applicabile in ogni settore e materia. Previene molti disturbi psicosomatici come le tensioni alla nuca, i dolori cervicali, l’acidità di stomaco o il mal di testa. La ricetta è semplice. Si prende un pentolino d’importanza e si distribuisce la giusta dose ad ogni cosa. Considerato che il mio obiettivo principale è stare bene, inteso come ben-essere, va da sé che il resto assume l’importanza relativa. Per i neofiti che non sanno dosare a occhio, consiglio l’uso del bicchiere graduato.