Slow Wine lancia l’idea delle doc transnazionali

slow_wine_2017_300

“Si potrebbe ipotizzare un percorso che possa portare alla creazione delle prime Doc transnazionali europee”. L’ha scritto Slow Wine a proposito di quel territorio vinicolo che sta tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia.
Una sorta di unificazione virtuale Slow Wine l’ha già attuata, visto che nella nuova edizione della guida ci saranno “le aziende vitivinicole che hanno i propri vigneti compresi nei due territori Collio-Brda e Carso-Kras indipendentemente dal fatto che la sede della cantina sia in territorio italiano o sloveno, in quanto siamo convinti – dicono i curatori della guida della chiocciolina – che le due denominazioni vadano considerate come un unicum dal punto di vista vitivinicolo”.
Però l’idea delle doc transnazionali non è peregrina. La regolamentazione della produzione vinicola ormai è di piena competenza comunitaria, europea. Ergo, sarebbe come mettere a fattor comune due regioni, dato che il sistema regolatorio è unico. Le doc interregionali esistono di già. Le doc transnazionali non mi sembrano campate in aria. Almeno in casi come quelli del Collio e del Carso.


1 comment

  1. Carlo

    Bella idea, mi piacerebbe riuscirci con la DOC Lugana che è transregionale, lombardo – veneta. Le aziende luganighe continuano ad essere segnalate nelle due regioni anche se producono la stessa DOP e distano a volte poche centinaia di metri l’una dall’altra.

Non è possibile commentare