Sicuro, il Recioto è il grande vino della Valpolicella

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Non deve mica stupire che fino a poche decine di anni fa il vino di punta della Valpolicella fosse il Recioto. Non l’Amarone, che del Recioto è figlioccio. Non il Ripasso, che ben poco si faceva. Non il Valpolicella “giovane”, che era destinato alla quotidianità.

Sono tra coloro – e so di essere largamente minoritario – che tuttora considerano il Recioto come il vero grande vino della Valpolicella. Perché è difficilissimo da fare (da fare bene, intendo), e serve una sensibilità straordinaria per dargli equilibrio, evitando gli eccessi negli zuccheri, nel tannino, nell’acidità, perfino nella volatile, che sui vini tendenzialmente morbidi è elemento, appunto, equilibratore.

Tra i grandi interpreti del Recioto della Valpolicella, un posto di rilievo l’ha sempre avuto, secondo me, Lorenzo Tedeschi, capostipite della cantina dei Fratelli Tedeschi, a Pedemonte. Se vi capitasse di metter le mani su qualche sua bottiglia di Recioto degli anni Settanta o dei primi anni Ottanta, non fatevela scappare.

Oggi la conduzione enologica è nelle mani del figlio Riccardo, ma Lorenzo è sempre lì che sovrintende. E credo che da loro, dalle uve dell’annata del 2015 – che fu strepitosa nel Veronese -, sia uscita una delle più grandi espressioni di Recioto che io ricordi.

Ebbene sì, secondo me il Capitel Fontana del 2015 è un fuoriclasse, uno dei quei vini che ti entrano nella memoria e non se ne staccano più. Una sintesi di appartenenza territoriale, con quella ciliegia succosa e quelle vene agrumate e quei fiori boschivi e quella salinità accesa e quelle spezie che affiorano e una morbidezza tratteggiata e perfettamente bilanciata dalla freschezza.

Procuratevelo, prima che finisca. Ascoltatemi, un vino così nasce solo nelle annate di grazia, e bisogna aver del tutto introiettato le storie e le tradizioni dei luoghi, per poterlo fare.

Recioto della Valpolicella Classico Capitel Fontana 2015 Tedeschi
(96/100)

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