Si faranno i vini in botti di acero e di melo?

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Toh, a questa non ci avevo mai pensato. Insomma, sì, che le botti per il vino siano fatte soprattutto col legno di rovere è noto (e ci sono diverse scuole di pensiero sulla provenienza ideale del rovere, ossia la Francia, la Slavonia o gli Stati Uniti). Poi, c’è chi sta tornando a usare botti di castagno, e ne ho viste di recente alcune, tra l’altro con ottimi risultati, in Valpolicella. È pratica abbastanza comune in terra valpolicellese anche l’utilizzo di botti di ciliegio. Ho anche testato passiti bianchi affinati in botticelle di legno d’acacia. So di botti di frassino, ma non credo di aver mai provato vini evoluti in questo legno. Per le grappe ho letto che si usano anche i legni di ginepro, di gelso e di mandorlo. Ma mi fermavo qui.

Ora però apprendo che ci possono essere due “nuove” prospettive, e sono il legno d’acero e quello di melo. Già.

L’ho appreso da una domanda d’un lettore di Wine Spectator nella rubrica Dr. Vinny, che è una continua fonte di informazioni curiose. Chiedeva se ci sono vini affinati appunto in legno d’acero o di melo. La risposta della redazione della rivista americana è che no, che si sappia non ce ne sono. Però…

Però leggo che c’è qualche produttore di whiskey che sta sperimentando botti in legno d’acero e che anche se non ci sono notizie su botti fatte di legno di melo, ci sono tuttavia alcuni birrifici che stanno testando l’affinamento della birra con le chips (i trucioli) di melo. Nuovi scenari?